Direct Pipe


Il Direct Pipe® è un’evoluzione del tradizionale microtunnelling e della TOC, che fino ad oggi poteva essere applicata su condotte aventi un diametro da un massimo di 56"ad un minimo di 36".

Per condotte con diametri inferiori non poteva essere applicato il sistema sopraccitato, pertanto, è stato realizzato un nuovo metodo denominato Mini Direct Pipe®, impiegabile su diametri 28" – 26" – 24", che risulta essere interessante soprattutto per l’installazione di condotte lunghe fino ai 1.500 m.

Le peculiarità del Direct Pipe® sono:

  • • l’esclusione dell’ingresso di personale nella tubazione, eliminando il rischio di lavori in spazi chiusi e confinati (DPR n. 177/2011), garantendo allo stesso tempo il monitoraggio continuo, da remoto, di tutti gli elementi per la guida e l’avanzamento;
  • • la realizzazione di una componentistica più compatta e con dimensioni ridotte, a causa di una minore sollecitazione degli elementi in gioco;
  • • l’utilizzazione di pompe a getto, che garantiscono un’ottima efficacia ma con dimensioni più contenute rispetto alle pompe centrifughe e possono essere installate all’interno di tubazioni fino al DN 600 (24”).

Il metodo Mini Direct Pipe® permette, quindi, l’interramento per spinta di una condotta continua pre-assemblata, in step consecutivi, fuori terra e pre-ispezionata, operando da un singolo punto di stazione.

In un'unica soluzione, viene realizzato uno scavo di limitate dimensioni (punto di partenza) e installata la condotta, con il vantaggio di avere una maggiore velocità e di conseguenza una significativa economicità nell’interramento finale.

Dall’area di lancio, il terreno viene scavato tramite una testa fresante dotata di guida ottica e articolazioni utili per le possibili correzioni di traiettoria. Il terreno scavato viene rimosso grazie al circuito idraulico che viene installato lungo la condotta da varare e termina nell'impianto di separazione installato fuori terra.

La tubazione continua (e/o i trochi di colonne) viene spinta nel foro di trivellazione contemporaneamente allo scavo, grazie all’azione del pipe thruster, ovvero, un gruppo di spinta a ganasce aggancia il tubo sulla superficie esterna e, traslando in avanti, spinge la tubazione all’interno del foro. La corsa massima del pipe thruster è di 5 metri e la potenza di spinta massima è pari a 500 tonnellate.

A livello geologico, l’impiego dalla tecnologia Mini Direct Pipe® è possibile in qualsiasi tipologia di terreno: dai terreni fini, alle rocce, ai terreni eterogenei e permeabili all’acqua. I tracciati in salita (uphill) e in discesa (downhill), così come i tratti curvilinei, vengono gestiti con precisione dai sistemi di guida con giroscopio, calibrato con stazione totale e prismi ottici, raggiungendo in questo modo precisioni al centimetro.

Inoltre, un’altra potenzialità che dispone questa tecnologia è la possibilità di essere applicata anche in ambiti ambientali condizionati da una forte prevalenza.
Abbiamo utilizzato questa tecnologia per la prima volta nel 2023, nella realizzazione di due attraversamenti facenti parte dei lavori per la costruzione del metanodotto Snam Rete Gas “Recanati Porto San Elpidio”.

Nella fattispecie, il primo attraversamento eseguito sotto il canale “Ete Morto” nei pressi di Recanati, è stato il progetto pilota per il varo della tecnologia Mini Direct Pipe® in Italia con tubazione DN26".

Il secondo progetto è stato eseguito in zona Civitanova Marche, per l’attraversamento del Fiume “Chienti”.